Novità

  • Comunicati stampa
  • Previdenza & Investimenti
  • Research & Studi
15.09.2022

Barometro della previdenza 2022: la popolazione svizzera vuole potenziare il sistema dei tre pilastri

  • La maggioranza della popolazione auspica che, parallelamente all'AVS, vengano rafforzati anche il secondo o il terzo pilastro.
  • Quasi il 60 per cento della popolazione svizzera vuole abolire gli svantaggi per le coppie sposate nell'AVS.
  • Oltre il 75 per cento dei soggetti intervistati è favorevole a una nuova regolamentazione dell'età di pensionamento.
  • Molte persone in Svizzera non proteggono a sufficienza i propri averi previdenziali dall'inflazione.

 

San Gallo, 15 settembre 2022. Il Barometro della previdenza Raiffeisen 2022 fornisce per la quinta volta un quadro dell'umore della popolazione svizzera riguardo alla previdenza finanziaria per la vecchiaia. Nel sondaggio di quest'anno l'accento è stato posto sulla capacità di affrontare il futuro da parte del sistema svizzero a tre pilastri. A questo proposito è emerso come il 52.2 per cento (quindi più della metà) della popolazione svizzera identifichi una forte necessità di riforma dell'AVS. Nel secondo pilastro, la previdenza professionale, il 51.6 per cento della popolazione reputa mediamente necessaria una riforma. Nel terzo pilastro, la previdenza privata, si constata una ridotta necessità di riforma. Il 59.2 per cento, quindi gran parte della popolazione è favorevole a un rafforzamento, parallelamente all'AVS, del secondo o del terzo pilastro. Ad esempio il 46.1 per cento delle persone intervistate è favorevole ad assicurare anche i soggetti con basso reddito nella cassa pensioni. Inoltre, il 23.7 per cento approverebbe la depoliticizzazione del tasso di conversione delle casse pensioni. Poco consenso, con il 3.9 per cento, riscuote invece la variante che prevede la totale soppressione della previdenza professionale a favore di un forte ampliamento del primo pilastro.

 

La BNS dovrebbe finanziare l'AVS con i propri utili

Nell'AVS sono in discussione diverse possibili riforme per migliorare il livello delle prestazioni. Il tema più scottante per la popolazione svizzera sembra essere quello delle rendite AVS con limite massimo: il 58.7 per cento dei soggetti intervistati vuole abolire gli svantaggi presenti nell'AVS per le coppie sposate ed equipararle alle coppie in concubinato. Al secondo posto, con il 30.3 per cento, si colloca la possibilità di effettuare versamenti supplementari illimitati nell'AVS in caso di lacune. Per assicurare anche in futuro il finanziamento dell'AVS, il 57.2 per cento delle persone coinvolte nello studio vorrebbe far confluire gli utili della Banca nazionale svizzera nell'AVS. Le persone di età compresa tra 51 e 65 anni approvano maggiormente questa opzione rispetto ai giovani. Segue al secondo posto, con un consenso del 32.7 per cento, un anticipo dell'obbligo contributivo per tutti, vale a dire dai 18 anni anziché dai 21. La possibilità di maggiori contributi da parte di collaboratori e datori di lavoro riscuote invece il consenso più basso (15.7 per cento).

In risposta alla domanda circa i motivi del rigetto delle precedenti riforme della previdenza per la vecchiaia, è emerso un quadro diversificato. Secondo i soggetti intervistati, salari più bassi e lavori a tempo parziale sono stati troppo poco presi in considerazione (25.1 per cento), le donne erano troppo svantaggiate (21.5 per cento) e, per il 22.3 per cento, la documentazione di voto non era comprensibile e troppo complicata. È interessante osservare come gli uomini, sebbene stando al sondaggio possiedano maggiori conoscenze in materia di previdenza, siano più propensi a pensare che i progetti fossero formulati in modo poco chiaro.

 

Preferenze diverse sull'età di pensionamento tra uomini e donne 

I dati del sondaggio rappresentativo indicano, inoltre, che una cospicua maggioranza (76.5 per cento) auspica una nuova regolamentazione dell'età di pensionamento. Al primo posto, con il 35.8 per cento, si colloca il pensionamento a 65 anni per uomini e donne. A questo proposito le risposte degli uomini e delle donne partecipanti al sondaggio si differenziano significativamente: il 41.5 per cento degli uomini è favorevole all'adeguamento dell'età di pensionamento a 65 anni per uomini e donne, mentre solo il 30.0 per cento delle donne approva la proposta. Solo il 13.4 per cento degli uomini vuole mantenere lo status quo con l'età di pensionamento a 65 anni per gli uomini e a 64 anni per le donne, mentre il 28.6 per cento delle donne è favorevole alla regolamentazione attuale. Risulta popolare (29.1 per cento) la variante dell'età pensionabile flessibile, senza differenze significative tra uomini e donne.

 

La popolazione svizzera non protegge a sufficienza dall'inflazione i propri averi previdenziali

L'aumento dell'inflazione e l'andamento dei mercati finanziari globali nel primo semestre 2022 gravano sul sistema previdenziale. Conseguentemente, con il 27 per cento, una parte della popolazione nettamente maggiore rispetto all'anno scorso (22.8 per cento) teme che, a causa del calo della redditività degli averi previdenziali, debbano essere ridotte le prestazioni della previdenza per la vecchiaia personale. In merito alla questione della copertura degli averi previdenziali contro l'inflazione, circa il 40 per cento della popolazione è però in difficoltà, ossia non adotta nessuna delle misure indicate o non sa come muoversi. Il 36.4 per cento dei soggetti intervistati lascia gli averi previdenziali sul conto. Il 16.3 per cento appena intende coprirsi acquistando titoli, il 14.3 per cento comprando un'abitazione di proprietà e il 5.2 per cento acquistando oro. Soprattutto chi ha un reddito elevato, un'istruzione superiore e gli uomini, considerano l'acquisto di titoli una protezione dall'inflazione. In generale il risparmio in titoli, con il 40.2 per cento, ha toccato un nuovo massimo. Soprattutto le persone con buone conoscenze previdenziali o reddito elevato preferiscono il risparmio in titoli nella previdenza, dando nettamente priorità ai titoli tradizionali rispetto ai criptofondi: il 75.8 per cento della popolazione non vuole criptovalute nelle proprie soluzioni previdenziali.

 

Il Barometro della previdenza

Il Barometro della previdenza si basa su un'indagine demoscopica, effettuata tra il 13 e il 24 giugno 2022 dall'Istituto Link su 1'006 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, e sull'analisi di dati economici. Per la prima volta sono state interpellate anche persone di età superiore ai 65 anni. Questi dati non confluiscono però nel Barometro, ma lo integrano. La ricerca è rappresentativa di tutte le regioni della Svizzera e mostra qual è la situazione finanziaria della previdenza per la vecchiaia nel nostro paese. Il Barometro della previdenza è stato pubblicato la prima volta nel 2018 e viene realizzato ogni anno per raccogliere costantemente nuove conoscenze sul tema della previdenza. Mentre nell'allestimento del Barometro della previdenza Raiffeisen raccoglie il punto di vista di imprenditori e consumatori, la ZHAW School of Management and Law si occupa della parte scientifica.

 

La pubblicazione completa è disponibile su www.raiffeisen.ch/barometro-previdenza.