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Ricerca sulle PMI 2024: le aziende sono di nuovo più ottimiste
- La maggioranza delle PMI svizzere è ottimista riguardo al futuro sviluppo della propria situazione economica
- La maggior parte delle PMI prevede che l'uso dell'intelligenza artificiale avrà un impatto notevole, ma fa ancora poco uso della tecnologia; meno di un quarto prevede in tale contesto una riduzione dei posti di lavoro
- Le PMI intervistate chiedono un sostegno politico per stabilizzare le relazioni con l'Unione Europea
Zurigo, 3 settembre 2024. La settima edizione della Ricerca sulle PMI realizzata dall'associazione swiss export e dalla società di consulenza strategica Kearney, in collaborazione con Raiffeisen e con il partner annuale Gruppo Kistler, offre una panoramica della situazione attuale, delle sfide e opportunità che si presentano alle piccole e medie imprese svizzere (PMI). Il sondaggio di quest'anno era concentrato sul rapporto delle PMI con l'intelligenza artificiale (IA).
Gli studi condotti negli ultimi anni hanno mostrato che molte PMI svizzere sono generalmente ben attrezzate per affrontare le complesse sfide che si trovano ad affrontare. Dal sondaggio di quest'anno è emerso che le PMI svizzere sono di nuovo più ottimiste riguardo il loro futuro sviluppo rispetto all'anno precedente. Fabian Siegrist, partner presso Kearney, afferma: «Circa due terzi delle PMI svizzere prevedono uno sviluppo da buono a molto buono della propria situazione economica. Le PMI svizzere hanno imparato a gestire situazioni macroeconomiche e geopolitiche complesse e hanno preso le dovute precauzioni. La stabilizzazione dei prezzi di energia e materie prime, il contesto dei tassi d'interesse un po' meno teso e lo sviluppo economico relativamente stabile di importanti mercati di esportazione contribuiscono certamente all'ottimismo.»
Intelligenza artificiale: potenziale sì, riduzione del personale no
Il sondaggio attuale mostra che l'uso dell'IA è ancora limitato tra le aziende intervistate. Sebbene circa la metà delle aziende intraveda opportunità nell'impiego dell'IA, solo il nove per cento circa di quelle intervistate utilizza attualmente l'intelligenza artificiale in modo sistematico. I campi di applicazione indicati sono IT, marketing, distribuzione e servizio clienti. Molte PMI vedono un vantaggio nell'impiego dell'intelligenza artificiale come integrazione e non come sostituzione dell'intelligenza o della manodopera umana. Sebbene prevedano che l'impiego dell'IA cambierà in modo significativo il loro modo di lavorare e di interagire con la clientela, solo il 23 per cento prevede una riduzione dei posti di lavoro dovuta all'uso dell'IA.
Claudia Moerker, Direttrice dell'associazione swiss export, sottolinea la crescente importanza dell'IA: «Con le nuove possibilità offerte dall'intelligenza artificiale, l'innovazione diventa lo standard. Le aziende e le organizzazioni devono costantemente adattarsi e reinventarsi per fare del cambiamento un cambiamento rapido e dare forma a un futuro sostenibile.»
La politica estera sta diventando più importante
Nelle precedenti edizioni della ricerca, le PMI intervistate hanno indicato i prezzi di energia e materie prime come il maggiore rischio congiunturale. Anche quest'anno lo pongono tra i principali rischi, ma con una tendenza al ribasso (2022: 84 per cento delle menzioni, 2023: 62 per cento, 2024: 56 per cento). Per le PMI intervistate hanno acquisito invece maggiore importanza gli sviluppi della politica estera. Il tema ha guadagnato quasi dieci punti percentuali rispetto al sondaggio dell'anno scorso. È incluso anche il rapporto della Svizzera con l'UE, che a sua volta è stato spesso citato come un rischio. Al riguardo le PMI si aspettano anche il massimo sostegno da parte della politica. Chiarire le relazioni bilaterali con il più importante partner commerciale della Svizzera è la principale aspettativa nei confronti della politica per la sesta volta consecutiva.
Roger Reist, Responsabile Clientela aziendale, Treasury & Markets e Membro della Direzione di Raiffeisen Svizzera, commenta: «Soprattutto le aziende orientate all'esportazione dipendono da relazioni stabili e funzionanti con l'UE per la loro pianificazione e i loro investimenti futuri. L'attuale incertezza giuridica e la partecipazione solo parziale al mercato interno europeo limitano la libertà economica e finanziaria delle imprese.»
Prospettive positive per gli imprenditori
Due terzi delle aziende prevedono che in futuro la loro situazione economica sarà da buona a molto buona. L'anno precedente la percentuale era del 62 per cento. Questa valutazione si riflette anche nelle aspettative finanziarie. Oltre l'80 per cento delle PMI intervistate prevede un fatturato in crescita o invariato. Sebbene la carenza di personale specializzato abbia perso parte della sua urgenza, rimane il secondo rischio congiunturale più frequentemente citato.
La «Ricerca sulle PMI», condotta dal 2018, rappresenta una valutazione annuale della situazione delle PMI svizzere. 605 rappresentanti di PMI svizzere hanno partecipato al sondaggio di quest'anno, che si è svolto dalla fine di maggio all'inizio di luglio 2024. La ricerca attuale e ulteriori informazioni sono disponibili su: raiffeisen.ch/ricerca-sulle-pmi-2024