«In sintesi» – La nostra visione dei mercati

Il forte aumento dei tassi registrato da inizio anno si basa sui maggiori timori inflazionistici. Nel breve termine l'inflazione dovrebbe aumentare – soprattutto per gli effetti di base. A nostro avviso, comunque, non si tratta di un andamento destinato a durare.

Impennata dei tassi

Il movimento dei tassi iniziato già nel 2020 ha accelerato dall'inizio dell'anno. In tutto il mondo i tassi a lungo termine sono schizzati verso l'alto e, di conseguenza, le curve dei tassi sono diventate più ripide. Il movimento dei tassi riflette da un lato le previsioni di una rapida ripresa congiunturale e dall'altro i maggiori timori di un aumento dell'inflazione.

 

Timori inflazionistici

Fanno segnare un'impennata anche i prezzi delle materie prime. Il prezzo del petrolio di tipo Brent ha già registrato un aumento di un buon 25% dall'inizio dell'anno. Sono aumentati anche i prezzi di tanti metalli industriali e materie prime agricole. Nei prossimi mesi, questo andamento porterà a un netto aumento dei tassi d'inflazione. Il principale motivo di questo atteso aumento dell'inflazione è però dovuto ai cosiddetti effetti di base. Con il passare dell'anno, quindi, i tassi d'inflazione dovrebbero stabilizzarsi a livelli più bassi.

 

Campagne vaccinali in corso

Per quanto riguarda i progressi della vaccinazione ci sono grandi differenze: in Israele già oltre l'80% della popolazione ha ricevuto una prima dose di vaccino. Anche la Gran Bretagna (27%) e gli Stati Uniti (19%) sono a buon punto, mentre l'Europa (circa il 6%) e la Svizzera (7%) sono in confronto decisamente indietro. Dalle nostre parti, quindi, il cammino verso l'immunità di gregge è ancora lungo. 

Euforia tra gli investitori

Nelle scorse settimane, gli indicatori del sentiment sono tornati a puntare verso l'alto: tra gli investitori, infatti, domina l'ottimismo. Anche se le misure di politica fiscale a sostegno dell'economia e la politica monetaria estremamente accomodante fanno senza dubbio aumentare la fiducia nei mercati, nel breve termine l'euforia induce un po' alla prudenza. Non dovrebbero, infatti, sorprendere temporanee prese di beneficio. 

 

Adeguamenti anticiclici

Abbiamo sfruttato i forti movimenti in atto da inizio anno per effettuare alcuni adeguamenti al nostro posizionamento tattico. Effettuiamo prese di beneficio nelle azioni europee e riduciamo la quota da «leggermente sovraponderati» a «neutrale». In compenso acquistiamo maggiormente azioni svizzere e aumentiamo la nostra ponderazione. Vista la sua composizione difensiva, il mercato azionario svizzero è uno dei perdenti di quest'anno. Dividendi elevati e una valutazione interessante rispetto ad altri paesi sono tuttavia elementi a favore del mercato svizzero. Considerando il forte aumento dei tassi, abbiamo inoltre leggermente ridotto la nostra forte sottoponderazione nelle obbligazioni.