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04.06.2021

Mercato del lavoro in ripresa, PMI in crescita

Nel 2° trimestre 2021 l'economia svizzera è tornata sui binari di un trend di crescita. Gli economisti di Raiffeisen Svizzera sono fiduciosi circa la prosecuzione di questa tendenza e vedono una chiara distensione soprattutto sul mercato del lavoro. Già per il 2021 prevedono pertanto un calo del tasso di disoccupazione dal 3,2 % al 2,9 %. Per il prossimo anno è poi atteso un livello di disoccupazione del 2,5 %. Anche le PMI sono attualmente tornate in una fase espansiva. Alla data di rilevamento del 1° giugno il Purchasing Manager Index Raiffeisen delle piccole e medie imprese ha fatto registrare il tanto atteso balzo verso l'alto.
 

San Gallo, 4 giugno 2021. La ripresa dell'economia svizzera ha subito nel primo trimestre un'ennesima battuta di arresto. La prima stima del PIL pubblicata dalla SECO ha infatti evidenziato una flessione trimestrale del -0,5 %. Il secondo «lockdown» ha tuttavia causato danni collaterali nettamente più esigui rispetto alla scorsa primavera. Nella seconda ondata le limitazioni per l'economia sono state meno incisive e vi sono state più eccezioni. Inoltre le aziende erano preparate in modo migliore. Infine, l'altezza della caduta è stata ovviamente inferiore rispetto ai livelli dell'inizio dello scorso anno.

 

Le PMI si rimettono in carreggiata

Secondo Martin Neff, Economista capo di Raiffeisen Svizzera, la produzione industriale non ha subito particolari ripercussioni dal secondo lockdown. Nel primo trimestre la situazione tra i fabbricanti ha altresì mostrato ulteriori chiari segnali di distensione. La ripresa è stata finora trainata tendenzialmente soprattutto dalle grandi aziende, mentre le PMI arrancano ancora nettamente nelle retrovie. Tra le PMI il clima generale è di recente tornato a rasserenarsi, come evidenziato dal Purchasing Manager Index Raiffeisen delle piccole e medie imprese, che a fine maggio 2021 ha raggiunto un nuovo picco record. Nel complesso la creazione di valore nel settore manifatturiero era tornata al di sopra del livello pre-crisi già nel primo trimestre. Lo scenario appare invece profondamente diverso nel settore alberghiero e della ristorazione e in altri comparti del tempo libero. In particolare, il settore alberghiero e della ristorazione è crollato di quasi il 60 % al di sotto del livello precedente alla crisi. Anche il commercio al dettaglio ha dovuto subire un'ennesima battuta di arresto temporanea a causa della chiusura di sei settimane dei negozi disposta dalle autorità.

 

Effetti di recupero

Dallo scorso marzo il fatturato del commercio al dettaglio è tornato a registrare un forte aumento. Inoltre, l'andamento favorevole dei nuovi contagi si traduce in una riapertura più rapida dell'economia, consentendo così alla ripresa di prendere ulteriore slancio anche in altri settori dei servizi più duramente colpiti. Le recenti cifre relative al PIL possono essere quindi chiaramente considerate come un'istantanea del passato, mentre nel frattempo l'economia è tornata a imboccare un solido trend di crescita. Poiché in Svizzera la ripresa appare comparativamente in fase molto avanzata in importanti settori, ovvero la flessione non è stata così accentuata come nella maggior parte dei Paesi confinanti, il potenziale di recupero per l'economia elvetica dovrebbe risultare parimenti più esiguo, tra l'altro a causa del ritorno di fiamma del turismo dello shopping e di quello delle vacanze. Gli economisti di Raiffeisen non vedono pertanto alcun fabbisogno di adeguamento per le proprie stime di crescita del PIL e per il 2021 riconfermano la previsione di un progresso del 2,8 %, dopo il -2,6 % dell'anno precedente. La correzione di breve periodo registrata a inizio anno non ha segnato un'inversione di tendenza per il mercato del lavoro, e di conseguenza la previsione relativa al tasso di disoccupazione è stata rivista al ribasso.

I dati sul lavoro ridotto, che temporaneamente si sono attestati su livelli più elevati, stanno di nuovo arretrando. Già dalla fine dello scorso anno la disoccupazione evidenzia una tendenza tangibile in costante calo. La temuta impennata differita della disoccupazione non si sta evidentemente concretizzando e, come sottolineato dagli economisti di Raiffeisen Svizzera, nei prossimi mesi le aziende intendono tornare a creare un numero maggiore di posti di lavoro su più ampia scala.