Ciò che deve sapere un professionista in esportazioni

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Per le PMI svizzere l'export rappresenta contemporaneamente un'opportunità e una sfida. Uno dei fattori decisivi per il successo è la buona preparazione dell'amministrazione delle esportazioni. Prima di fare calcoli e offerte, dovreste chiarire le possibilità di supporto alle esportazioni rilevanti per la vostra merce nonché le disposizioni relative alle importazioni dei mercati target rilevanti.
 

 

1. Informatevi sulle norme relative all'importazione

Tutta la merce di esportazione spedita dalla Svizzera, nel paese di destinazione è automaticamente merce di importazione. Le norme sull'importazione variano da paese a paese. Qui potrete trovare informazioni utili:

  • Individuate la voce di tariffa doganale su www.tares.ch
  • Registratevi nella Banca dati doganale di Swiss Global Enterprise. Da lì consultate le tariffe doganali, le formalità e le regole d'origine. Queste ultime stabiliscono le condizioni da soddisfare affinché un prodotto sia considerato merce di origine svizzera e come tale benefici di vantaggi, ad esempio nel quadro di un accordo di libero scambio.
  • Utilizzate il tool «Trade4Free». Lì troverete informazioni sui paesi in cui gli accordi di libero scambio consentono di importare i prodotti svizzeri a dazi ridotti o persino nulli e su come usufruire di questa opportunità.
  • Spesso il partner logistico si fa carico delle formalità doganali. Per accelerare l'esportazione, utilizzate a vostro vantaggio la dichiarazione doganale su Internet dell'Amministrazione federale delle dogane – risparmierete tempo.

 

2. Compilate documenti di esportazione completi e corretti

Per ogni esportazione sono obbligatori fattura commerciale, bollettino di consegna o distinta colli. Sui documenti indicare:

  • nome e indirizzo di esportatore e importatore
  • indirizzo di consegna (se diverso dall'indirizzo dell'importatore)
  • luogo e data di emissione
  • indicazioni sul come maneggiare gli imballi, numeri di identificazione, numero e tipologia dei colli
  • peso netto e peso lordo, dimensioni dei colli
  • denominazione merceologica precisa, preferibilmente corredata dalla voce di tariffa doganale
  • quantità
  • prezzo
  • condizioni di consegna e pagamento
  • paese d'origine

Documenti per l'esportazione completi e corretti facilitano sia le formalità doganali sia il controllo della fornitura da parte del destinatario.

 

3. Imposta sul valore aggiunto in ambito internazionale: Verificarne l'applicabilità alla vostra esportazione

In linea di principio vale quanto segue: gli esportatori non devono pagare l'imposta sul valore aggiunto nel paese di destinazione. Solitamente è l'importatore a farsi carico dell'imposta sull'importazione e dell'imposta sul valore aggiunto.

Tuttavia nell'UE vigono norme speciali. Importatore è chi per una data merce paga i dazi doganali e l'IVA all'importazione. In virtù di questa norma, spesso si verifica la situazione seguente: un esportatore svizzero consegna merci all'interno dell'UE. Le condizioni di consegna applicate in questa operazione prevedono che l'esportatore sdogani e dichiari subito al fisco le merci. A questo punto, sotto il profilo giuridico, dal momento che ha pagato imposta e dazi doganali, per l'UE egli è un importatore e come tale è soggetto al versamento dell'imposta sul valore aggiunto. Pertanto, l'impresa svizzera deve chiedere alle autorità fiscali del paese in questione di essere registrata e quindi presentare regolarmente il rendiconto dell'imposta sul valore aggiunto. Potrà così rivendicare l'importo dell'IVA all'importazione già versato.

Se detenete un magazzino all'estero per evadere gli ordini in maniera flessibile, l'imposta sul valore aggiunto è dovuta. In diversi momenti a seconda del tipo di magazzino. Se le vostre merci sono immagazzinate in un deposito franco, ad esempio, l'imposta sul valore aggiunto deve essere versata solo al momento del prelevamento dal magazzino.

 

4. Accertatevi che la dichiarazione delle vostre merci sia corretta

Per evitare intoppi nel disbrigo delle formalità, la denominazione delle merci deve essere corretta e le condizioni di fornitura devono essere chiare. Prestare attenzione ad alcuni punti:

  • I marchi «Made in Switzerland» o «Swiss made» possono essere utilizzati solo da chi soddisfa le regole della Swissness. Ad esempio, nel caso delle derrate alimentari, per essere «Swiss made» almeno l'80 per cento del peso delle materie prime utilizzate deve provenire dalla Svizzera.
  • Occorre rispettare le condizioni di consegna che disciplinano diritti e doveri tra venditore e compratore. Se ad esempio il venditore indica consegna «franco fabbrica», ciò significa che il compratore ritira il prodotto presso la fabbrica, lo carica sul mezzo di trasporto e lo sdogana se necessario. Un elenco delle condizioni di consegna è consultabile su www.zoll.de
  • Per i prodotti industriali che possono essere utilizzati anche in ambito militare vigono controlli e vincoli più rigorosi. Oltre a ciò non possono essere esportati in tutti i paesi. Presso la Seco potrete ottenere maggiori informazioni sulle normative sul «dual use» oltre che un elenco di paesi, soggetti e organizzazioni contro cui sono applicate sanzioni

 

5. Distaccamento di personale all'estero – conformità alle norme

Se inviate collaboratori a lavorare in area UE, tali collaboratori continuano a essere assicurati dall'AVS. Si parla di distacco solo in caso di una permanenza all'estero di una certa durata minima, solitamente di due anni. Il contratto di lavoro dei lavoratori distaccati rimane valido. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.eak.admin.ch

 

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Jean-Michel Rapin, produttore caseario pluripremiato del Canton Vaud

Dalla piccola Svizzera per il mondo intero. Ciò che ha successo da noi sfonda spesso anche all'estero: il «Made in Switzerland» vende bene anche all'estero. Sei imprenditori svizzeri rivelano i fattori per il proprio successo nel commercio internazionale.