Per finanziare una successione è necessario disporre di capitale proprio, almeno il 30 % a seconda della situazione. Ma non tutti coloro che sono interessati alla successione o sono disposti ad acquistare dispongono della liquidità necessaria.
Ecco le possibili fonti di capitale proprio
1. Vendita o anticipo di valori patrimoniali
Se la liquidità disponibile non è sufficiente, è possibile vendere o anticipare i valori patrimoniali esistenti. L'attenzione, in questo caso, si concentra principalmente su titoli o immobili. È importante assicurarsi che rimanga una liquidità sufficiente per il proprio sostentamento, compreso un cuscinetto di riserva di importo sufficiente. Gli anticipi di valori patrimoniali aumentano l'indebitamento della persona interessata.
2. Fondi provenienti dalla propria previdenza per la vecchiaia
A seconda della forma giuridica dell'azienda da acquisire, per il finanziamento per la successione è possibile accedere ai fondi della propria cassa pensioni o del pilastro 3a. Tuttavia, ciò è consentito esclusivamente in caso di società di persone, cioè società in accomandita e società in nome collettivo, o di ditte individuali. Tuttavia: per poter attingere agli averi del secondo o del terzo pilastro, è necessario registrarsi presso la cassa di compensazione cantonale come lavoratore indipendente. Spesso sono necessarie anche delle prove che documentino il lavoro indipendente, come contratti di locazione, offerte o fatture.
«In pochi casi è possibile utilizzare per l'attività indipendente i fondi della cassa pensioni. Questo vale solo per le società di persone. Per persone giuridiche non è possibile utilizzare i fondi della CP»
Edi Platter, Responsabile Team di competenza Sviluppo aziendale e Finanze presso il Raiffeisen Centro Imprenditoriale (RCI)
3. Fondi provenienti da familiari e amici
Un acconto della quota ereditaria o un prestito da parte di familiari e amici permette in molti casi di accumulare i fondi necessari. Di solito esiste un rapporto di fiducia che garantisce che il finanziatore non si tiri indietro all'ultimo minuto. Nonostante la vicinanza personale, le condizioni finanziarie e le altre disposizioni devono essere messe per iscritto: infine la relazione non deve essere offuscata da contratti di capitale. Anche nel caso di prestiti provenienti dal proprio contesto personale, è opportuno quindi redigere un contratto di prestito scritto che specifichi la durata, il tasso d'interesse e il rimborso.
In caso di acconto della quota ereditaria, si deve tenere conto dell'obbligo di collazione. Questo perché in caso di divisione dell'eredità tutti gli aventi diritto devono ricevere la propria quota. A seconda dell'importo del prelievo anticipato, è necessario liquidare gli altri eredi e quindi disporre di liquidità.
«Spesso importi decisivi per il finanziamento provengono dalla cerchia di parenti e amici.»
Edi Platter, Responsabile Sviluppo aziendale e Finanze presso il Raiffeisen Centro Imprenditoriale (RCI)
4. Prestito postergato del venditore
Un mezzo regolarmente utilizzato, che viene considerato come capitale proprio economico, è un prestito postergato della parte venditrice. In questo caso il proprietario precedente, al momento della trasmissione aziendale, concede un differimento di una parte del prezzo d'acquisto. L'acquirente paga questa parte in un secondo momento e in diverse rate, attingendo al cash flow dell'azienda. Di norma i prestiti postergati vengono concessi solo se esiste un rapporto di fiducia tra il venditore e il successore. Infatti: in caso di insolvenza, i prestiti postergati vengono rimborsati solo dopo che sono stati soddisfatti i diritti di tutti i creditori non postergati.
5. Sponsor finanziari (private equity)
Per le transazioni di maggiore entità, con un elevato fabbisogno di capitale proprio aggiuntivo, entrano in gioco gli sponsor finanziari, per lo più società di private equity. Di solito tali società partecipano a partire da prezzi d'acquisto compresi tra i 15 e i 20 milioni. Va inoltre notato che le società di private equity normalmente si aspettano una quota azionaria di almeno il 51 per cento ed escono in un periodo solitamente compreso fra i tre e i sei anni.
Il mix fa la differenza
Per il finanziamento complessivo di una soluzione di successione, si raccomanda di ricorrere a un mix di mezzi diversi. Spesso i risparmi propri e un prestito postergato del venditore, come capitale proprio, sono combinati con un credito bancario come capitale di terzi. Questo facilita l'acquisizione dei fondi necessari, aumenta la sicurezza del finanziamento e distribuisce i rischi tra più parti.
«Vale la pena esaminare in anticipo tutte le possibilità di un finanziamento e soppesarne i rischi.»
Edi Platter, Responsabile Sviluppo aziendale e Finanze presso il Raiffeisen Centro Imprenditoriale (RCI)