La BNS avvia l'inversione dei tassi verso il basso

A marzo 2024 la Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso di riferimento all'1.5%. Il nostro Economista capo Fredy Hasenmaile vi spiega l'impatto economico della decisione sui tassi e risponde alle domande più importanti.

Come influirà la decisione sull'economia?

La BNS ha abbassato il tasso di riferimento a marzo 2024. Quali sono i motivi?

Nel corso dell'ultimo anno l'inflazione svizzera è scesa costantemente dai livelli elevati. È nel frattempo di nuovo nettamente sotto il limite massimo della fascia target della BNS, pari al 2.0%. Già a dicembre, quindi, la Banca nazionale non aveva più menzionato la possibile necessità di ulteriori aumenti dei tassi. Poiché gli aumenti dei prezzi a inizio anno sono stati meno pronunciati di quanto previsto dalla BNS, non ci si preoccupa praticamente più dell'inflazione. La persistente forza del franco ha invece fatto aumentare soprattutto i timori di effetti negativi sull'industria delle esportazioni. La BNS ha quindi sfruttato il suo margine di manovra e, con una riduzione anticipata dei tassi, intende chiaramente contribuire a mitigare la forza del franco, bloccando in anticipo qualsiasi nuova tendenza rialzista.

Occorre attendersi ulteriori riduzioni dei tassi?

Le distese prospettive dei prezzi e il prospettarsi dell'imminente inizio dell'allentamento dei tassi d'interesse anche presso la BCE e la Fed, dovrebbero spingere la BNS a ridurre ulteriormente i tassi. Tuttavia, dato il livello moderato del tasso di riferimento, rispetto ad altre banche centrali la Banca nazionale non ha un'eccessiva necessità d'intervento risp. grande margine di manovra. Una riduzione a circa l'1% entro il prossimo anno ci sembra adeguata.

Qual è al riguardo il ruolo della più debole congiuntura?

Il rallentamento dell'economia svizzera è dovuto principalmente alla debolezza della domanda estera. In compenso, soprattutto il consumo interno di servizi sta resistendo bene. A nostro avviso, la decisione di ridurre i tassi d'interesse non è dovuta tanto alle preoccupazioni per l'andamento congiunturale complessivo, quanto alla situazione specifica dell'industria delle esportazioni, dove un aumento degli ordini in entrata non ha tuttora preso avvio. In questa situazione, la forza del franco svizzero grava sempre più sull'industria. Il prosieguo della rivalutazione reale del franco potrebbe quindi portare gradualmente ad altre riduzioni del tasso di riferimento. Tuttavia, per forti riduzioni d'emergenza dei tassi ci vorrebbe un crollo della congiuntura, di cui per ora non vi sono segnali.

Situazione attuale sul mercato ipotecario

Cosa significa la prospettiva sui tassi di riferimento per il mercato ipotecario?

I mercati dei tassi scontano già da qualche tempo diverse riduzioni dei tassi per l'anno in corso. Tali aspettative hanno quindi già avuto ripercussioni sulle condizioni delle ipoteche fisse a lungo termine, diventate sensibilmente più convenienti dallo scorso autunno. Sul lungo termine i livelli dei tassi sono quindi generalmente inferiori al costo delle ipoteche SARON. Tuttavia, con la riduzione dei tassi, anche il SARON, direttamente gestito tramite il tasso di riferimento della BNS, inizia ora a seguire la tendenza verso il ribasso.

Quale influsso avrà ciò sui prezzi delle abitazioni di proprietà?

Il livello più elevato dei tassi ha peggiorato l'accessibilità delle abitazioni di proprietà negli ultimi due anni, riducendo nettamente la domanda. La tendenza rialzista dei prezzi degli immobili si è quindi indebolita. La crescente carenza di alloggi ha comunque finora impedito un calo dei prezzi degli immobili residenziali. Un ritorno a tassi d'interesse negativi non è al momento previsto, tuttavia, con l'avvio delle riduzioni del tasso di riferimento, la domanda di abitazioni di proprietà dovrebbe di nuovo crescere, rendendo più improbabili cali dei prezzi. Si può affermare con certezza che con i tassi a lungo termine di nuovo più bassi e le altre previste riduzioni del tasso di riferimento, gli scenari di una più forte correzione dei prezzi degli immobili siano definitivamente scongiurati.

Qual è la cosa migliore da fare per la clientela alla prossima scadenza del loro vincolo d'interesse?

Come detto, un vincolo d'interesse a lungo termine è attualmente un'opzione un po' migliore di un'ipoteca SARON. Le ipoteche fisse a lungo termine sono opportune soprattutto se si prevede un'inflazione persistente e quindi scarso margine di riduzione dei tassi per la Banca nazionale. Anche se si preferisce una base di calcolo fissa, un'ipoteca fissa pluriennale è una buona opzione. Le durate più brevi sono invece più vantaggiose se si prevede un marcato rallentamento congiunturale, accompagnato da maggiori riduzioni dei tassi. Nel nostro scenario di base, tuttavia, su base annua, e indipendentemente dalle durate, i costi di finanziamento non dovrebbero discostarsi significativamente gli uni dagli altri.

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