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25.11.2020

La fiducia nei prodotti di investimento digitali cresce

  • Lo studio mostra un grande potenziale per i prodotti di investimento digitali 
  • Gli intervistati preferiscono soluzioni ibride di gestioni patrimoniali digitali
  • La maggioranza delle persone è poco informata sui prodotti di investimento digitali
     

San Gallo, mercoledì, 25 novembre 2020. Lo studio «Investimenti digitali – un mercato con potenziale», realizzato dall'Università di Lucerna insieme a Raiffeisen Svizzera e Vontobel, mostra una tendenza verso i prodotti di investimento digitali. Il sondaggio rappresentativo evidenzia, tra l'altro, quali gruppi di popolazione sono pronti a far gestire il loro denaro attraverso canali digitali e quali clienti investirebbero una percentuale del proprio patrimonio in prodotti di investimento gestiti digitalmente.

 

Aumento del grado di conoscenza

Al sondaggio hanno partecipato 1'217 persone residenti in Svizzera. La maggior parte dei partecipanti ha indicato una Banca Cantonale o una Banca Raiffeisen come banca di riferimento. Attualmente le banche digitali non sono considerate praticamente da nessuno come banca di riferimento. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di avere nessun o poco interesse per i mercati finanziari. Il 47 per cento dei partecipanti ha già sentito parlare di prodotti di investimento digitali, ma non sa molto al riguardo. I risultati dello studio mostrano anche che gli uomini sono molto più informati sulle offerte rispetto alle donne. La decisione di non aver finora investito in titoli è per lo più motivata dalla mancanza di capitale e/o dalla mancanza di interesse.

Anche se dal 2015 il numero di fornitori di soluzioni di investimento digitale in Svizzera è quasi triplicato, queste possibilità di investimento sono ancora poco note al vasto pubblico. Ciò è dovuto al fatto che, fino all'estate scorsa, le grandi banche retail e le banche principali non erano attive nel campo degli investimenti digitali. Raiffeisen intende affrontare attivamente l'argomento. «In qualità di Gruppo bancario cooperativo, desideriamo affiancare il maggior numero possibile di persone in Svizzera nella pianificazione patrimoniale», spiega Kathrin Wehrli, Membro della Direzione e Responsabile Prodotti & Investment Services presso Raiffeisen Svizzera. A fine agosto, la Banca cooperativa ha già lanciato l'app Raiffeisen Rio, che consente una soluzione d'investimento completamente digitale. Kathrin Wehrli è convinta del potenziale dell'investimento digitale. Anche il Prof. Dr. Andreas Dietrich, che ha lavorato allo studio presso l'Istituto per i servizi finanziari di Zugo IFZ dell'Università di Lucerna, confida nel futuro successo delle possibilità di investimento digitali: «I prodotti di investimento digitali si affermeranno in futuro come offerte standard presso molte banche.»

 

La consulenza personalizzata rimane importante

Circa un quarto degli investitori svizzeri intervistati investe già il proprio patrimonio ricorrendo a prodotti digitali o può immaginarne un eventuale utilizzo. Due terzi di tutti gli investitori non conoscono «prodotti di investimento digitali» concreti e non possono ancora immaginare di investire di conseguenza. Secondo questo studio, l'utente tipico delle soluzioni d'investimento digitali è un uomo ben istruito, con un patrimonio superiore a CHF 100'000.–, residente nella Svizzera tedesca. L'età media è di circa 50 anni, anche se sono gli ultrasessantacinquenni a sentirsi meglio informati sulle possibilità di investimento digitali. Gran parte degli intervistati investirebbe al massimo un quarto del proprio attivo fisso in modo digitale.

La maggioranza si rivolge a un consulente quando effettua un investimento, mentre poco meno di un terzo prende decisioni autonomamente e si fa un'opinione basandosi sulle pagine web, le riviste e gli input dal proprio contesto personale. Una persona su dieci affida la decisione interamente al consulente investimenti. Secondo lo studio, lo scambio personale è molto importante nelle decisioni di investimento. Più frequentemente, si consultano i coniugi (44 per cento) e i consulenti bancari (38 per cento). Il modello ibrido in particolare mostra quindi un potenziale: con questo tool digitale, in background si trova sempre un fornitore bancario consolidato come persona di contatto.

Quali obiettivi principali, gli investitori indicano la costituzione di patrimonio (52 per cento), il suo mantenimento (36 per cento) e la previdenza per la vecchiaia (46 per cento). Il divertimento (11 per cento) e la speculazione (10 per cento) hanno un ruolo subordinato. Le tre ragioni più importanti che spingono a utilizzare uno strumento d'investimento digitale sono trasparenza (54 per cento), bassi costi (49 per cento) e facilità d'utilizzo (43 per cento).

Poche persone sfruttano il potenziale per la costituzione del patrimonio tramite gli investimenti. Oltre a un'incertezza di base prima di investire, prevalgono motivi come la mancanza di conoscenza e di interesse. In particolare, le soluzioni digitali dovrebbero consentire al mercato in crescita della previdenza privata di prendere ulteriore slancio.

Lo studio completo e altri suggerimenti per i media, come presentazioni, infografica e un video con Kathrin Wehrli, sono disponibili su www.raiffeisen.ch/studio-investimenti-digitali.