Cash flow, sconto, beneficio non monetario, total cost of ownership: per il calcolo di un business case questi termini sono fondamentali. Leggete qui cosa sono concretamente e sfruttate le conoscenze per prendere la giusta decisione a favore o contro un nuovo progetto.
Cashflow
Il cash flow (flusso di fondi) indica quanto denaro ha effettivamente generato un'impresa nel corso di un esercizio. O, in altre parole, quanta liquidità è complessivamente entrata e uscita nell'ambito dell'attività operativa. A differenza dell'utile, il cash flow non contiene posizioni non monetarie come gli ammortamenti o gli accantonamenti. È quindi uno degli indici finanziari più rilevanti, poiché consente di giungere a conclusioni affidabili su capacità finanziaria e redditività di un'impresa, o meglio, sul suo stato di salute. Del resto, la liquidità è l'ossigeno delle aziende. Se dal cash flow si sottraggono gli investimenti, si ottiene il free cash flow, la liquidità disponibile a fine anno. Per la determinazione del cash flow esistono due metodi: in quello diretto si detraggono i pagamenti dagli incassi. In quello indiretto il punto di partenza è costituito dall'utile: a cui si aggiungono ammortamenti e accantonamenti.
Sconto
Quanto valgono oggi CHF 10'000.– che avrò tra cinque anni? La soluzione è lo sconto (attualizzazione). La procedura matematica converte i valori monetari futuri in valori attuali. Questo, ad esempio, è utile per valutare un investimento oppure le entrate nette che questo potrebbe generare in futuro. Infatti, le entrate che arriveranno in un futuro lontano, valgono meno di quelle che perverranno ad esempio domani – queste ultime generano interessi più a lungo. Lo sconto ne tiene conto. Esso consente di confrontare importi generati in momenti diversi. Per ottenere il valore attuale l'importo in questione viene moltiplicato per il fattore di attualizzazione che considera il tempo, ma anche ad esempio l'inflazione. Il contrario dello sconto è il calcolo degli interessi (capitalizzazione) con cui si calcola il valore futuro di un importo.
Total Cost of Ownership
Quanto costa veramente un acquisto? L'analisi total cost of ownership (TCO) indica i costi totali di un investimento (ad esempio di una macchina o di un sistema IT), ovvero tutti i costi lungo il ciclo di vita di un bene. Rientrano in questo ambito, oltre ai costi d'acquisto, anche quelli di utilizzo, gestione e smaltimento. Ma anche i costi indiretti, derivanti da perdite di produttività. Vale la pena rilevare ed effettuare una stima di tutte queste informazioni insieme agli offerenti, ai fornitori e agli esperti interni ed esterni. L'analisi TCO risulta quindi piuttosto onerosa ma consente alle imprese di risparmiare molto denaro, identificando, già prima dell'investimento, eventuali costi o fattori di costo nascosti. Sfida dell'analisi TCO: non è sempre possibile stimare e attribuire i costi in modo chiaro.
Vantaggi non monetari
Non sempre il risultato di un investimento può essere espresso semplicemente in cifre. Esempi di vantaggi non monetari sono collaboratori o clienti più soddisfatti, processi di lavoro più fluidi o una quota di errori minore. In questi casi, per determinare se un investimento è conveniente gli imprenditori devono fare ricorso a un'alternativa rispetto ai calcoli classici: nell'ambito di un'analisi costi/vantaggi, i costi vengono confrontati con i vantaggi stimati, ad esempio una riduzione auspicata delle ore di lavoro. Per consentire il raffronto, il vantaggio non monetario viene quantificato tramite parametri adeguati e convertito in una valutazione monetaria, ad esempio sulla base delle ore lavorative risparmiate e del relativo salario orario. Se si generano costi e benefici in più periodi temporali, i flussi dei costi e dei benefici vengono scontati (attualizzati) al fine di determinare il valore attuale dell'investimento.