Oltre ai requisiti formali, esistono ulteriori limitazioni: alcuni eredi, come i figli o il coniuge, hanno diritto a una quota minima dell'eredità, la cosiddetta porzione legittima. Se tali diritti relativi al testamento vengono violati, il testamento è impugnabile. Inoltre, per poter redigere un testamento, una persona deve avere almeno 18 anni ed essere capace di discernimento.
La differenza tra un testamento e un contratto successorio
Il testamento è una dichiarazione di volontà unilaterale. Fa fede solo la volontà della persona che redige il testamento. Il contratto successorio, invece, è una dichiarazione di volontà comune di tutte le parti contrattuali.
Le possibilità di regolamentazione in un contratto successorio sono più ampie rispetto a un testamento. Se, ad esempio, una coppia sposata con figli desidera favorirsi reciprocamente nella misura massima possibile in caso di decesso, ciò è possibile mediante un contratto successorio in cui i figli coinvolti nel contratto rinunciano alla porzione legittima.
Per costituire parte di un contratto successorio, occorre avere almeno 18 anni ed essere ritenuti capaci di discernimento, come per il testamento. Mentre il testamento può essere redatto di proprio pugno, per i contratti successori è obbligatorio ricorrere a un pubblico ufficiale affinché rediga un atto pubblico (atto notarile). Un contratto successorio può essere modificato o risolto solo con il coinvolgimento di tutti i contraenti.
Altri aspetti importanti da considerare: