Testamento: sì o no?

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«Spero proprio di non morire a breve». – «Lo farò in futuro, quando sarò vecchio.» Il sondaggio per le strade di Friburgo ha fatto emergere che quasi nessuno possiede un testamento o se ne è preoccupato. Riguardo all'importanza o meno di avere un testamento ci informa il Prof. Dr. iur. Peter Breitschmid.

Reporter interviste ai passanti

Nella bella Friburgo i nostri inviati hanno intervistato bella gente con un tempo ancora più bello su una tematica però molto triste: il testamento. Ciononostante, l'inviato sottolinea già a questo punto che i cordiali friburghesi hanno preso bene la discussione su questa tematica.

La cosa interessante è che quasi nessuno possiede un testamento. Il che in realtà non stupisce più di tanto, peraltro neppure i succitati inviati hanno già fatto testamento. Non hanno ancora speso un solo millisecondo del proprio tempo a riflettere sull'argomento.

C'è però una cosa che è chiara a molti: Il testamento si deve fare non appena si hanno dei figli. Ed è qui che nell'inviato si fa strada la domanda: nell'ambito della successione, i figli sono abbastanza tutelati dalla legge? È davvero necessario fare testamento per i figli? Gli inviati hanno approfondito le domande e si sono informati presso lo specialista. Abbiamo parlato con il Prof. Dr. iur. Peter Breitschmid. È professore di diritto privato presso l'Università di Zurigo.
 

I figli – proprio come i coniugi – davanti alla legge sono considerati persone tutelate con porzione legittima. Cosa significa questo esattamente?

Peter Breitschmid: Porzione legittima significa che la si riceve obbligatoriamente, nella misura in cui non sia presente un cosiddetto motivo di diseredazione. I presupposti per una diseredazione, tuttavia, sono molto rigorosi, e giustamente, in quanto non tutti i dissesti dei rapporti famigliari devono necessariamente sfociare in una conseguenza così grave. Le diseredazioni non si verificano quasi mai.

Con l'entrata in vigore del nuovo diritto successorio il 1° gennaio 2023, tuttavia, la porzione di legittima dei discendenti è stata ridotta da 3/4 a 1/2, al fine di garantire una maggiore libertà al testatore... il che non corrisponde tuttavia al comportamento medio del testatore, che di solito mira a favorire al massimo il coniuge superstite. È un dato a cui ci si dovrebbe adeguare.

Prof. Dr. iur. Peter Breitschmid

Da un punto di vista legale, i figli sono sufficientemente tutelati?

P. B.: I figli hanno diritto alla porzione legittima. Questo a volte disturba il testatore… ma nel passaggio generazionale non ci si dovrebbe mai lasciare guidare dagli sbalzi di umore e dalla rabbia: Molti di noi hanno senz'altro approfittato anche delle eredità dei propri genitori e non si sono certo guadagnati da soli ogni singolo Centesimo.

«Di quanto» esattamente la persona abbia bisogno per essere tutelata è soggettivo e si deve valutare sempre in correlazione agli altri interessati. Oggi anche i coniugi sopravvissuti sono ben tutelati, sebbene siano cresciute anche le esigenze relative alla qualità della vita in vecchiaia.

In quali casi è consigliabile predisporre un testamento?

P. B.: Si deve «verificare» cosa implichi l'ordinamento nel settore del regime matrimoniale e del diritto di successione nel caso concreto. Se la situazione familiare è più complessa (per esempio in caso di concubinato), si deve procedere individualmente. Questo, tuttavia, richiede per lo più una consulenza.

 

È importante un testamento se non ho una famiglia?

P. B.: È importante soprattutto proprio in questo caso, perché il «diritto ereditario familiare» riconosciuto per legge è per l'appunto orientato sulla famiglia. Tuttavia, non c'è bisogno di preoccuparsi che i fondi vadano perduti: L'ultimo erede di tutti noi è la collettività – ma probabilmente si ha un'idea migliore e che ci sta più a cuore? Naturalmente si possono lasciare i propri fondi anche alla collettività, magari con il vincolo di un restauro generale della casa per anziani locale e che a ogni anniversario con cifra tonda si paghino i musicisti locali per una serenata commemorativa.

 

Un intervistato ha sostenuto scherzando che diserederebbe un figlio ingrato. Si può davvero diseredare un figlio?

P. B.: Si può, ma «ingrato» non è assolutamente una motivazione sufficiente. La tutela è molto alta. I superstiti invece devono essere tutelati rispetto al fatto che il testatore non prenda decisioni assurde all'ultimo minuto o magari perché in stato avanzato di demenza. Naturalmente è possibile decurtare le quote legali di singoli eredi e fargli avere solo la porzione legittima. Tuttavia, ci si dovrebbe chiedere seriamente … Voglio davvero lasciarmi dietro ancora rabbia – e in questo modo magari pagare anche le parcelle di altri avvocati?